Economia, Indagini statistiche economiche

Turismo europeo in calo a causa della nube vulcanica

Come si suol dire “le disgrazie non vengono da sole”. Mancava la nube vulcanica, scaturita dall’eruzione del vulcano in Islanda, a dare un duro colpo al turismo internazionale. Treni e aerei fermi, scioperi, cancellazione delle prenotazioni prezzo hotel e b&b: tutto ciò è costato al settore turistico una perdita di ben 2.300 milioni di dollari.

La stima e’ del segretario generale del World Tourism Organization (Wto), Taleb Rifai. Queste perdite si traducono in 400 milioni di dollari al giorno, ha spiegato Rifai a Madrid in occasione di un convegno sulle prospettive del turismo in America Latina. L’Europa riceve 700.000 arrivi giornalieri di turisti internazionali per via aerea, che si traducono in 240 milioni l’anno. Il segretario generale del Wto, inoltre, concorda con le stime di perdite di 1.700 milioni di dollari dell’International Air Transport Association.

Info su: Mena Santoro

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4 Commenti

  1. Confermiamo quanto espressamente detto.
    Anche a Milano abbiamo avuto una marea di cancellazioni prenotazioni a causa della nube vulcanica e, questo ha provocato non pochi disagi.
    Adesso sembra che si sia tornati alla normalità….speriamo bene.

    Enrico

  2. Comunque penso che se ognuno che ha rinunciato… farà una vacanza nella propria nazione….il male si dovrebbe rimediare no ????

  3. Bè Rossana dobbiamo pensare anche ai danni dovuti alle cancellazioni dei voli nella stessa nazione. Molti sono i viaggiatori che attendono ancora il rimobrso dalle compagnie aeree. Logicamente anche queste ultime si trovano in netta difficoltà a dover fronteggiare tale disagio.
    Al momento la situazione è un po’ ciritica

  4. @ HOTEL DEMO – MILANO:
    Buonasera Enrico,
    in tutta la Penisola a subirne maggiormente le conseguenze è stato proprio il Nord-Italia. E’ vero, la situazione al momento si sta riequilibrando, anche se, a mio parere ciò che è perso è perso, ovvero le prenotazioni cancellate non avranno un ritorno del 100%.

    Non voglio essere pessimista ma i dati che ho stimato in questa settimana confermano la mia tesi.

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