Oggi faremo un tuffo nella storia grazie a Marco Polani, gestore del bed and breakfast a Roma “Il Noceto”. E’ bello vedere come, chi opera nel settore turistico, si prodiga affinché tutti conoscano anche le bellezze più nascoste di una città tanto amata come la Capitale.
La Città di Palestrina si trova a 35 km a Sud di Roma. Situata sulle pendici del Monte Ginestro, già nell’osservarla da lontano si nota la sua caratteristica disposizione su vari livelli. L’attuale Palestrina sorge sull’antica Praeneste, città latina “famosa” per il complesso archeologico del Santuario della Fortuna Primigenia che risale agli ultimi decenni del II sec. a.C. Il Museo Archeologico Nazionale è situato sull’ultimo livello, quello prettamente turistico della città, ovvero quello delimitato da Via Barberini. La strada prende il nome dall’egemonia dei principi Barberini che, alternandosi alla famiglia dei Colonna, edificarono (e distrussero) molto a Palestrina. Il museo è situato proprio all’interno di un’ala di Palazzo Barberini.
Oltre ad essere un contenitore artistico per le collezioni, lo stesso palazzo Barberini è il motivo principe per fare una visita: indubbiamente un pezzo di storia di importanza vitale con un elevato valore artistico-architettonico (in particolar modo la Chiesa di Santa Rosalia, cappella privata dei Barberini, ma accessibile anche al pubblico, che conserva delle statue in marmo, tra cui gli “angeli”, eseguiti con un’impronta “estatica” ed altamente emotiva che lasciano presagire la mano o, quantomeno l’influsso, del Bernini). Tutta l’area espositiva, con enormi sale dall’ottima acustica, è spesso il centro promotore di attività didattiche con le scuole, ospita conferenze sul tema archeologico e storico artistico, è la sede suggestiva per concerti di musica classica e polifonica (tra gli ultimi eventi si ricorda un magnifico concerto del Maestro Ennio Morricone nel giardino dell’area archeologica).
L’allestimento museale, che risale al 1998, si presenta in modo accattivante, ordinato secondo criteri didattici e cronologici. In 16 sale si alternano statue, rilievi, altari, ex voto, e ancora ciste e mosaici. Degno e doveroso di nota è senza dubbio il “mosaico del Nilo” , un capolavoro di arte e tecnica risalente alla fine del II sec a. C.
Usciti dal museo invece, con lo stesso biglietto , è possibile visitare l’ area archeologica all’aperto con i resti delle strutture architettoniche e degli imponenti terrazzamenti dell’antico Santuario della Fortuna Primigenia. Si scendono scale e rampe monumentali e ci si sofferma sulla Terrazza degli emicicli, per un salto nel passato e per godere di un panorama che abbraccia tutta la città e spinge l’occhio fino al mare.
Il biglietto d’ingresso al museo ha il costo di €5,00; sono previste riduzioni per giovani e insegnanti; per gli over 65 anni d’età e gli under 18 è prevista la gratuità. L’ingresso è gratuito per gli studenti con lettera di presentazione della scuola di provenienza con l’indicazione della data e del numero dei partecipanti e degli accompagnatori.
Il sito dispone di parcheggio gratuito per 2 autobus turistici.
Due ascensori rendono fruibile la visita nei tre piani del museo archeologico anche per chi abbia problemi motori.
La visita guidata ha la durata di 1h e 30 minuti e comprende il museo e l’area archeologica del santuario di Fortuna Primigenia.