Il turismo italiano è l’unico settore in grado di fronteggiare la crisi economica, continuando a generare crescita, occupazione e sviluppo. Nonostante la difficile congiuntura internazionale, nei primi sei mesi dell’anno c’è stato un boom di turisti stranieri, mentre, quasi la metà degli italiani è andata in vacanza nel periodo estivo, e l’occupazione del comparto è aumentata (2,2 milioni di persone).
Secondo i dati del ministero del Turismo, 24,5 milioni di italiani sono andati in vacanza, spendendo in media 743 euro (contro i 662 euro del 2010) e prediligendo una località italiana. Più di 1 milione di persone ad agosto hanno affollato spiagge, città d’arte, oppure, si sono diretti verso località montane e agriturismi. In particolare, è cresciuto il turismo con animali domestici (+31,9% rispetto al 2010). Ma è il turismo degli stranieri a registrare un vero e proprio boom con un incremento, nei primi sei mesi dell’anno, pari al 6,6% delle presenze, per una spesa complessiva di 7,37 miliardi (+7,3% rispetto al 2010). I Paesi di provenienza che hanno fatto registrare il maggior incremento percentuale, anche grazie ad offerte con aerei economici, sono: Cina (+ 86%), Messico (+84,8%) e Australia (38,3%). Significativa la crescita di turisti brasiliani (+22,1%), russi (+20,6) e statunitensi (+14,3). Nei mesi estivi la quota di turisti stranieri, provenienti soprattutto da Germania, Francia e Olanda, ha raggiunto il 34%, contro il 32,8% dello scorso anno. Nei mesi estivi sono aumentate anche le prenotazioni in hotel: il numero di camere vendute, rispetto al 2010, è cresciuto del 2,9% a giugno, del 3,7% nel mese di luglio e del 5,4% ad agosto.
Pacchetti vacanza, voli economici e offerte lastminute sono importanti alleati delle famiglie, soprattutto in tempi di ristrettezze economiche, in quanto consentono, anche a chi non potrebbe permetterselo, di godersi il meritato riposo lontano dallo stress quotidiano. A contribuire all’ottimo risultato del settore, c’è poi l’offerta diversificata di eccellenze italiane, apprezzate in tutto il mondo, dall’enogastronomia, alle città d’arte, sino alla natura e alle splendide località di mare o di montagna.
La crisi del settore turistico, passa anche per una cattiva strategia di web marketing che attualmente, invece che focalizzare l’attenzione sulla destinazione turistica intesa come un complesso di attività culturali, ricreative etc.. centra l’attenzione sulla promozione della struttura. Sul mio articolo trovate un approfondimento di quello che sto dicendo: http://www.viralia.it/blog/whr-destination-workshop/
riflessione: Il turismo Italiano è in crescita eppure la stagione estiva 2019 è stata caratterizzata dalla mancanza di lavoratori stagionali nel turismo ( gli imprenditori infatti lamentano una carenza di personale come ad esempio camerieri ai piani, assistenti bagnanti sulle spiagge, animatori nei villaggi, ecc.) . Molti operatori turistici considerano la carenza dei lavoratori stagionali da attribuire al “reddito di cittadinanza” secondo alcuni, i giovani preferiscono percepire il reddito piuttosto che lavorare nel perido estivo ma non è sempre vero,( sfruttameto, oriri da schiavi, paghe in nero sono questi i problemi lamentati dai lavoratori) invece per il settore dell’animazione turistica, la mancanza di personale stagionale, non è dovuta al decreto dignità, neanche ai voucher, nè al reddito di cittadinanza. Parlo per esperienza diretta del settore dell’animazione turistica, in quanto collaboro con Animandia.it in sito operativo da oltre 18 anni e che offre servizi per società del settore è posso affermare che già da qualche anno si avverte un calo di giovani disponibili a lavorare come animatori nei villaggi vacanze ( molto prima del reddito di cittadinanza). E’ cosa nota tra gli addetti ai lavori, la difficoltà nel reperire personale stagionale nel comparto animazione turistica, come anche l’alto tasso di abbandono da parte dei giovani aspiranti animatori, sono lontani anni luce i tempi di Fiorello dove nei villaggi ci si divertiva lavorando, dove si facevano le ore piccole per le prove degli spettacoli, dove si lavorava divertendosi e facendo divertire. Molti giovani d’oggi sono riluttanti nel voler fare un’esperienza perché a detta loro, si lavora sodo, compreso il sabato e la domenica e gli stipendi, soprattutto per coloro che sono alla prima esperienza sono bassi… E’vero che si lavora tanto, magari gli stipendi non sono alti (anche se si risparmia su vitto,alloggio e spesso ci sono dei bonus) ma un tempo lo si faceva principalmente per passione, per la voglia di mettersi in gioco, per sentirsi in qualche modo dei protagonisti, insomma ci si divertiva lavorando, oggi per molti giovani non è più così, quelli che ci provano alla prima difficoltà si tirano indietro, altri invece, ci ripensano ancor prima di partire per la loro destinazione…insomma posso dire che il reddito di cittadinanza almeno per quanto riguarda l’animazione nelle strutture turistiche non è certamente la causa primaria della mancanza di personale