Ogni città, paese o isola che si rispetti ha un monumento che la simboleggia e a Ischia a farla da padrone è il rinomato Castello Aragonese.
Durante l’ #IschiaBlogTour ho avuto finalmente l’occasione di ammirarlo da vicino. La visita è durata ben 4 ore e mezza, avendo anche chiacchierato con alcuni turisti incontrati in loco.
A primo impatto, e qui faccio una constatazione da napoletana, il castello aragonese ha qualche somiglianza con il Castel dell’Ovo, sia per maestosità che per la posizione strategica che occupa. Ma esso è molto di più!
Il castello aragonese è situato su un’ “insula minor” collegata all’ “Insula Major” grazie ad un ponte, da cui deriva il nome Ischia Ponte.
La maggior parte degli avvenimenti, delle battaglie e della vita cortese ischitana si è giocata tutta qui, su questo scoglio in mezzo al mare. Basta recarsi su di una terrazza del Castello per fare un tuffo nel passato, in un medioevo fantastico o in un cenacolo rinascimentale, epoche che qui hanno lasciato più di una traccia.
Le mura, le chiese, i bastioni del Castello Aragonese sono state costruite in gran parte dal 1300 al 1600. La visita al castello prevede ben 24 punti, così articolati:
1)Terrazzo dell’Immacolata; 2) Chiesa dell’Immacolata; 3) Convento di S.Maria della Consolazione; 4) Cimitero delle Monache; 5) Belvedere del Convento; 6) Caffetteria del Moastero; 7) Casa del Sole; 8) Chiesa di S.Pietro a Pantaniello; 9) Palmenti per la vinificazione e cellaio; 10) Viale dei palmenti: 11) Carcere borbonico; 12) Terrazzo degli ulivi; 13) Caffè ristorante “Il Terrazzo”; 14) Chiesa S.Maria delle Grazie o dell’Ortodonico; 15) Antica torre di avvistamento e di difesa; 16) Sentiero del sole; 17) Gradoni di S.Cristofaro; 18) Chiesa della Madonna della Libera; 19) Viale dell’Ailantus; 20) Resti del tempio del sole; 21) Terrazzino del tempio; 22) Cattedrale dell’Assunta; 23) Cripta gentilizia della Cattedrale; 24) Loggetta panoramica.
All’interno del castello troverete un ascensore che vi porterà alla sala d’arrivo, punto di ripartizione dei percorsi. A destra possono essere visitati i punti da 1 a 6, uscendo a sinistra i punti da 7 a 25.
Ciò che mi ha colpito maggiormente all’interno del castello è stato il Cimitero delle monache clarisse (4) . Penserete: “che squallore”… in effetti! E’ un luogo davvero inquietante, si arriva qui percorrendo delle scale; tutto è avvolto nel buio. Vi troverete in salette con all’interno delle seggiole in muratura. Le monache, dopo morte, invece di essere interrate, venivano sedute su di esse. La carne si decomponeva lentamente e le monache viventi, ogni giorno, vi si recavano qui in preghiera per meditare sulla morte. Le ossa, successivamente, venivano ammassate nell’ossario.
All’interno della casa del sole (7) , affascinante è la sala dei marmi e delle pietre. Alcune pietre mi hanno ricordato le statue stele del Museo di Pontremoli. Qui sono esposti resti delle epoche passate ed arte moderna.
Il carcere borbonico (11) è caratterizzato da porte robuste, cancelli massicci, garitte, spioncini dai quali giorno e notte i prigionieri venivano sorvegliati. Ciò testimoniano la severità che vigeva in questo luogo.
Il terrazzo degli ulivi (12): la pace dei sensi: da chi si gode l’intera vista del golfo di Napoli e l’imponente Vesuvio. Centinaia di ulivi a far da sfondo.
E da qui diritti alla Chiesa di S.Maria delle Grazie ( 14) che attrae per il suono di un organo del 1700 posto all’estremità della chiesa.
Proseguendo verso l’uscita verrete letteralmente travolti dalla cattiveria, dallo squallore, dalla malvagità che si respira all’interno del museo delle armi, armature e attrezzi di tortura. Il museo si trova in un posto di guardia del castello fatto istituire da Alfonso d’Aragona nel 1441; ospita una raccolta di armi medievali e del XIX secolo, oltre ad alcuni attrezzi di tortura e di esecuzione capitale in uso dal 1300 al 1850.
Sono rimasta scioccata nel vedere alcuni strumenti e rappresentazioni cartacee. Troverete: alabarde, spade, pugnali, una palla chiodata, un’armatura, una catapulta, fucili e pistole. Nella sala degli attrezzi di tortura vi sono esposti, tra gli altri, un busto chiodato, un palo della morte, uno spezzadita, una garrota spagnola, una gabbia della morte, una ghigliottina e delle cinture di castità sia da uomo che da donna.
Quanto costa il biglietto per la visita al castello Aragonese? 10 euro
Come arrivare al castello aragonese in autobus?
Arrivati al porto di Ischia, allo stazionamento, in piazza Trieste e Trento, basterà prendere l’autobus numero 7. Questa linea fa solo la tratta Ischia Porto – Castello Aragonese e viceversa. Non potrete sbagliare. Potrete acquistare i biglietti al botteghino dell’Eavbus o acquistarli a bordo, ma non vi conviene, pagherete 2,50 euro!
Dove pernottare a Ischia Ponte?
Bè, se proprio volete concedervi una vacanza da vip, io un salto all’albergo “Il Monastero” all’interno del castello aragonese lo farei!