Itinerari

San Daniele del Friuli: curiosità di un antico borgo

Vacanze a San Daniele, un comune del Friuli, rinomato soprattutto per la produzione del prosciutto

Chissà come, sfiorato tante volte da guerre e invasioni, il borgo in cima al colle ne è sempre stato risparmiato. San Daniele del Friuli ha potuto conoscere periodi di grande splendore economico e culturale. Il centro storico possiede chiese e palazzi unici di gran pregio, come l’antico palazzo comunale con la sottostante loggia, sede della sezione antica dell biblioteca Guarneriana. Dal 1466 la biblioteca conserva manoscritti, codici, migliaia di volumi e documenti comunali. Ci sono due bibbie copiate intorno al Mille, un inferno dantesco trascritto e miniato all’inizio del XV secolo , ma anche certe cronache che testimoniano di come nel Medioevo il patriarca di Aquilegia , feudatario imperiale , esigesse le tasse imposte ai sandanielesi  sotto forma di prosciutti , e altre che raccontano dei tempi in cui la comunità locale inviava a dorso di mulo i suoi persutti ai vescovi riuniti nel Concilio di Trento.

La rapina del 1797

San Daniele del Friuli, 11 settembre 1797 . E’ l’alba e tutto va bene. Giovanno Battista Coluta da alcuni anni dirige la Guarneriana. Il bibliotecario sa di essere custode di memorie importanti. La biblioteca era stata da poco ampliata e il lavoro del Coluta era molto, non consentiva tregue. Quel giorno, però, per qualche istante, forse anche lui  si fermò a pensare, domandandosi che cosa sarebbe cambiato dopo la firma del trattato che Napoleone e la Casa d’Asburgo erano in procinto di stipulare (il trattato di Campoformido) . Ne andava delle sorti della Repubblica veneziana e quindi anche di  San Daniele, sotto il dominio della Serenissima da oltre trecento anni. Dalla fine di agosto Napoleone alloggiava nella Villa Manin di Passariano di Cadroipo, pochi chilometri a sud di San Daniele. Le sue truppe si dilettavano in ratti e saccheggi in giro per la pianura, anche se qui ancora non si erano fatte vedere. Fino a quell ’11 settembre. Il rumore di zoccoli sulla strada, un  improvviso trambusto e poi qualche colpo violento sul portone della biblioteca annunciarono l’irruzione del commissario Gaspare  Monge, inviato da Napoleone per requisire il meglio del meglio del patrimonio artistico che poteva trovare sulla sua strada. Solo, preso alla sprovvista,Coluta consegnò un incunabolo e dieci manoscritti ( che ancora oggi si trovano alla Biblioteca Nazionale di Parigi ), ma la rapina avrebbe potuto essere ben più rovinosa. Coluta infatti ebbe idea  – e il coraggio – di fingersi confuso, molto confuso, e alle altre richieste del commissario rispose in modo vago che i codici che lui cercava erano probabilmente stati smarriti o prestati . Quando Monge  se ne andò col suo bottino, Coluta uscì fuori sulla via per prendere un po’ d’aria e riprendersi dallo spavento. Guardò intorno e vide la città che amava, i campanili delle sue belle chiese,  Santa Maria della Fratta, Sant’Antonio e del Duomo dedicato a San Michele. Vide le strade, le logge e pensò che tutto sommato era andata bene , che era  vivo e che alla rapina non era seguita distruzione. In realtà, oltre ai manoscritti, il saccheggio di San Daniele del Friuli provocò altre perdite.  I  soldati di Napoleone portarono via dal borgo una gran quantità di prosciutti.

Uno scaltro bibliotecario
Del prelievo forzato esiste regolare documento di prestito, che lo smemorato Coluta ebbe l’accortezza di farsi consegnare dal commissario Monge. Grazie a quel documento scritto , a oltre due secoli di distanza , l’attuale assessore alla cultura del Comune di San Daniele del Friuli, Flavia Rizzato, ha potuto scrivere al presidente della Repubblica francese, Nicholas Sarkozy, chiedendogli di onorare gli accordi e restituire i codici avuti soltanto  in prestito. Lo scorso 27 gennaio il presidente francese ha fatto sapere di aver preso nota della richiesta. La trattativa per il rientro a casa dei codici potrebbe essere presto realtà.

Info su: Mena Santoro

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2 Commenti

  1. ciao, scrivo dalla toscana, sono amante del friuli ed ho molti amici, tra cui uno a San Daniele, il signor Persello Dino, che forse anche tu conosci.
    auguri di buona pasqua

  2. Buongiorno Franco e benvenuto sul mio blog.
    Anche se ora sei in Toscana, presumo che tu di tanto in tanto faccia un salto a San Daniele del Friuli, tuo paese d’origine. Hai fatto un paragone col prosciutto San Daniele e quello fiorentino????
    Sono curiosa di avere un commento gastronomico proprio da una persona del posto!!!
    Per quanto riguarda il sign. Persello Dino, parli del regista?
    Se si, lo conosco ma non di persona.
    Intanto ricambio gli auguri di Pasqua anche se con estremo ritardo.
    A presto
    Mena

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