In occasione degli eventi “Naples Shipping Week 2016” e “Vele d’Epoca Napoli 2016“, è approdata a Napoli la nave scuola Amerigo Vespucci. Nonostante il caldo torrido migliaia di persone si sono recate in questi giorni al Molo Beverello per accedere alle visite gratuite del veliero.
E oggi era lì, in tutto il suo splendore, la nave più bella del mondo, l’Amerigo Vespucci, a pochi metri dalla Harmony of the Seas, la più grande del mondo. È stata un’emozione unica vederle accanto l’un l’altra, e io, come una bambina, volgevo lo sguardo prima verso l’una e poi verso l’altra.
Domani mattina il veliero spiegherà le vele e navigherà verso Livorno, ultima tappa italiana prima di cominciare la traversata verso il Nord Europa.
Un po’ di storia
L’Amerigo Vespucci è una nave storica della Marina Militare. Fu varata il 22 febbraio del 1931 a Castellammare di Stabia. Ricevette il titolo di “nave più bella del mondo” dopo l’incontro in mare con la portaerei americana USS Indipendence nel 1962, che incrociandola in mare aperto le tributò questo appellativo.
Il motto della nave? “Non chi comincia ma quel che persevera“. È incisa su legno e ben visibile nella zone centrale, frequentata dagli allievi.
L’equipaggio è composto da 400 persone, tra cui 63 allievi della seconda classe della scuola navale militare Francesco Morosini e 74 frequentatori del 21esimo corso Volontari in ferma prefissata. Tra il personale civile di bordo anche un ricercatore del Cnr, responsabile della strumentazione installata a bordo, utile a rilevare le ricadute sull’ambiente marino.
“Qui si impara ad andare per mare – spiega il comandante Pacifici – e si apprendono il funzionamento e l’utilizzo degli strumenti nautici, ma soprattutto a sapersi comportare, a stare in un equipaggio e a lavorare insieme”.
L’Amerigo Vespucci vissuta dagli allievi
Durante la mia visita a bordo un ufficiale mi ha raccontato che gli spazi condivisi sono di piccole dimensioni. Gli allievi dormono sotto-coperta su amache, non esistono condizionatori, la libertà è limitata a pochi centimetri ed il proprio naso fa i conti ogni sera con il soffitto. Per non parlare poi della pulizia e del dispiegamento delle vele; delle arrampicate su quegli alberi così alti che solo a guardarli causano vertigini. Sono rimasta basita dalle sue parole, ma soprattutto dal suo sorriso stampato sul volto. Quel ragazzo così giovane era ben felice di prestare servizio sull’Amerigo Vespucci e ha aggiunto che spera di restarci per tutta la vita!
Gli ambienti
Ogni azione prevede un rituale; la baleniera, scialuppa destinata al comandante e issata a poppa, viene portata a remi dagli ufficiali più giovani. A bordo esistono 3 campane, vengono suonate solo in caso di abbandono nave, mentre le comunicazioni avvengono tutte con il fischietto. Il tricolore triangolare issato in cima all’albero maestro è presente solo quando è a bordo il comandante. E poi c’è la bandiera “di guerra”, il vessillo tricolore che viene issato solo se l’Italia dovesse scendere in guerra, usato l’ultima volta sotto il comando del Re. Per questo motivo, gelosamente custodita dentro una cassetta, solo la Vespucci può vantare una bandiera con lo stemma sabaudo: impossibile sostituirla, il tricolore segue il destino della nave, e quindi fino a quando solcherà le acque non può essere sostituita. Quando la Marina deciderà di metterla a riposo, la bandierà finirà nell’omonima sala all’interno del Vittoriano.
Gli ambienti più belli sono destinati al comandante, che ha a disposizione anche una sala di rappresentanza dove ospita a pranzo il caposquadra e due allievi a turno.
Passaggio Comandante
Curiosità
Il veliero Amerigo Vespucci è l’unico ad avere 4 timoni. Pensate che per spostate la nave di un solo grado necessita di quattro giri e mezzo e della forza di quattro uomini.
Vento in poppa ragazzi!
Ciao Mena, grazie per questo splendido racconto. Io purtroppo non sono riuscita a visitare il veliero ma leggendoti è come se l’avessi fatto.
Inoltre, è sempre bello vedere il tuo sorriso. Sei una ragazza eccezionale. Un bacione