Oggi vi porto nel mio paese, Giugliano in Campania, alla scoperta di una delle più grandi tradizioni che da anni riunisce milioni di persone durante il giorno della Pentecoste. È la Festa della Madonna della Pace. Ha inizio il giorno della vigilia di Pentecoste e si conclude la domenica successiva dedicata alla SS.Trinità.
Il lunedì della Pentecoste, il carro su cui si erge la statua della Beata Vergine Maria fa il suo ingresso in Piazza Annunziata. È qui che poggerà l’angioletto che volerà in onore della Madonna tra canti, poesia e coriandoli. Dopo il Volo dell’Angelo, che rappresenta l’annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria, ha inizio la processione dei fedeli e delle “Bianco Vestite” lungo le strade della città. Il carro, come da tradizione, è trainato dai buoi anch’essi “vestiti” a festa.
Ma da dove ha origine questo culto?
Secondo un’antica leggenda, dopo la caduta di Costantinopoli, fu ritrovata in mare una statua raffigurante la Vergine. Raccolta dagli angeli, sarebbe stata portata sulle sponde di Cuma e, trovata da alcuni marinai, condotta poi a spalla fino in città per essere riposta nella prima Chiesa incontrata lungo la strada, quella dell’Annunziata. Il simulacro sarebbe di origini bizantina, databile agli inizi del XV secolo ed arrivato a Giugliano in Campania pochi anni dopo il 1450. Secondo altri, la statuina della Vergine sarebbe stata trasportata da un gruppo di marinai e trovata da due contadini mentre aravano la propria terra.
Caricata la statua su un carro per portarla a Giugliano, i contadini furono costretti dai buoi a fermarsi nell’attuale Piazza Annunziata. In quel punto sarebbe così stato edificato il Santuario dell’Annunziata, in cui è ubicata, appunto, la Cappella dedicata a Maria Santissima della Pace in cui si conserva la statuetta di stucco e argilla che raffigura la Madonna con il Figlio sulle ginocchia.
C’è chi ritiene che sia una festa pagana, ma bisogna viverla per capire l’emozione che si prova vedendo Maria salutare ogni angolo della città. Grandi e piccini si riuniscono, le porte delle case dei cittadini si aprono per ospitare e dissetare i pellegrini. Bandiere e coperte bianche sventolano dai balconi in simbolo di purezza e candore. Strade ricolme di coriandoli e petali. Luminarie ovunque.
Ieri sera si sono conclusi i festeggiamenti con l’Inno di Gloria, il gioco di luci e i fuochi dal Campanile dell’Annunziata. Quest’anno la Congrega, che si occupa dell’organizzazione dei festeggiamenti, ha stupito tutto il popolo giuglianese. Una serata con lo sguardo all’insù ed il cuore colmo di emozioni e speranza.
Viva Maria Santissima della Pace